I bambini sono come dei contatori Geiger. Recepiscono la nostra energia emotiva – positiva o negativa. Allora perchè, come genitori, tendiamo a focalizzare le nostre energie su quello che va male? Anche quando vediamo nostro figlio fare qualcosa di positivo, spendiamo la maggior parte delle nostre energie nel sottolineare i cattivi comportamenti (“Quante volte te l’ho detto? Sei SEMPRE il solito!) piuttosto che quelli positivi (“Ben fatto, tesoro!”).
E inoltre, è ancora più raro che siamo consapevoli delle centinaia di cose che facciamo ogni giorno e che ci rendono buoni genitori. Piuttosto, tendiamo a colpevolizzarci per quelle poche volte che perdiamo la pazienza. Sentirsi inadeguati e colpevoli però non ci aiuta a diventare più generosi, a livello emotivo, con i nostri figli. Piuttosto, rende più probabile che la volta successiva perdiamo la pazienza di nuovo, dato che ci sentiamo ancora più sotto pressione.
E’ vero, è difficile non reagire negativamente quando si perde la calma, tuttavia se si riesce a smettere di annaffiare le erbacce e si cominciano ad innaffiare i fiori, la vostra casa piano piano si trasformerà in un bel giardino.
Provate l’esperimento dei tre giorni:
Giorno 1
Il vostro obiettivo per il primo giorno è di ricaricare il vostro serbatoio di “generosità emotiva”. Sottolineate con entusiasmo tutto quello che fate di buono, per vostro figlio ma anche in ambito familiare, personale e lavorativo. Ignorate le volte in cui mancate in qualcosa, a meno che non sia per offrirvi incoraggiamento e sostegno nel rimettervi prontamente in carreggiata.
Perché bisogna cominciare da sé stessi? Perché si può dare solamente quello che già si ha. Prima dovete abbeverarvi alla fonte della generosità emotiva e poi, una volta saziata la vostra sete, potete cominciare a riempire il bicchiere degli altri. Ovviamente, poi passate al punto 2, concentrarvi su vostro figlio.
Giorno 2
Il vostro obiettivo per questo secondo giorno è trovare un punto di contatto con vostro figlio. Assicuratevi che non debba fare niente di eclatante per avere la vostra attenzione. Fategli sentire la vostra presenza e rispondete con energia e calore a tutte le cose positive che vostro figlio fa. Abbassate l’asticella – rendete più semplice per lui riuscire a comportarsi bene ed incoraggiate ogni progresso nella giusta direzione con un feedback positivo.
Cercate anche di condividere con loro degli aspetti positivi che vi hanno colpito in passato.
– Ti ricordi quando sei stato così coraggioso da…
– Mi ricordo quando la tua insegnante è rimasta colpita dal fatto che tu…
– Sei sempre stato capace di far ridere tua sorella anche quando è così triste.
Alla fine del primo giorno, vedrete vostro figlio rifiorire, correre da voi e cercare di collaborare di sua spontanea volontà. Non funziona? Forse vostro figlio ha bisogno di più tempo per abituarsi al tuo “nuovo stile”. Provate anche domani, vedrete che riuscirete a modificare la sua visione delle piccole marachelle quotidiane.
Giorno 3
Il vostro obiettivo di oggi è smettere di focalizzare la vostra energia – e l’attenzione del bambino – sui comportamenti scorretti di vostro figlio. Di sicuro non potrete pretendere che adotti sempre spontaneamente il comportamento appropriato: è un bambino e sta ancora imparando ad auto-regolarsi. Quando si “comporta male”, mettetevi nei suoi panni in modo da stabilire dei limiti che possano essere appropriati per le sue capacità. Usate un tono calmo, caldo, energico in modo che vostro figlio possa percepire il vostro coinvolgimento anche se state mettendo dei limiti al suo comportamento.
“Se vuoi che tua sorella si sposti, non spingerla. Spingere fa male, piuttosto è meglio chiedere di spostarsi, per favore.”
“Non lanciare i lego. Qui ci sono degli animali soffici che puoi lanciare in giardino.”
Bisogna in sostanza tracciare di limiti, ma senza caricare questo atto di energia negativa. Invece, usate questo momento per dare a vostro figlio il senso positivo di una guida amorevole che li reindirizza nella giusta direzione.
Alla fine della settimana, se avrete mantenuto e consolidato queste buone abitudini, vedrete che i comportamenti cui avete dato energia positiva saranno più frequenti, mentre i comportamenti cui non avete dato energia positiva (senza però caricarli negativamente e mettere il bambino sotto pressione) saranno meno frequenti. Vedrete un bambino più collaborativo ed anche più affettuoso e, prima che possiate accorgervene, la vostra casa fiorirà.